mercoledì 11 dicembre 2013

Seminario formativo: Le novità del decreto lavoro

Vi segnaliamo il ciclo di seminari formativi e di aggiornamento di Mercoledì 18 dicembre 2013 a Trieste, promossi dalla Consigliera Nazionale di
Parità, in collaborazione con la Regione, che riprende, analizzandole, le novità normative dell’ultimo periodo in materia di diritto e mercato del lavoro.




IL CORPO DELLE DONNE TRA DISCRIMINAZIONI E PARI OPPORTUNITA'

Vi segnaliamo il 18 dicembre 2013 presso Auditorium della Regione Friuli Venezia Giulia:

Convegno di studio su “Il corpo delle donne tra discriminazioni e pari opportunità”.

Il titolo del convegno che si terrà a Pordenone il 18.12, organizzato dal locale CPO, è in omaggio al libro scritto da Brollo e Serafin, un’iniziativa universitaria sulla partecipazione di donne nella politica e nella formazione in un’ottica di pari opportunità.
All’evento parteciperanno anche il tesoriere del CNO Giacomin e la consigliera nazionale pari opportunità Servidori.



mercoledì 27 novembre 2013

LORELLA ZANARDO: IL CORPO DELLE DONNE

VI SEGNALIAMO E CONSIGLIAMO LA VISIONE DEL DOCUMENTARIO : IL CORPO DELLE DONNE DI LORELLA ZANARDO

IL CORPO DELLE DONNE è il titolo del nostro documentario di 25′ sull’uso del corpo della donna in tv. Siamo partiti da un’urgenza. La constatazione che le donne, le donne vere, stiano scomparendo dalla tv e che siano state sostituite da una rappresentazione grottesca, volgare e umiliante. La perdita ci è parsa enorme: la cancellazione dell’identità delle donne sta avvenendo sotto lo sguardo di tutti ma senza che vi sia un’adeguata reazione, nemmeno da parte delle donne medesime. Da qui si è fatta strada l’idea di selezionare le immagini televisive che avessero in comune l’utilizzo manipolatorio del corpo delle donne per raccontare quanto sta avvenendo non solo a chi non guarda mai la tv ma specialmente a chi la guarda ma “non vede”. L’obbiettivo è interrogarci e interrogare sulle ragioni di questa cancellazione, un vero ” pogrom” di cui siamo tutti spettatori silenziosi. Il lavoro ha poi dato particolare risalto alla cancellazione dei volti adulti in tv, al ricorso alla chirurgia estetica per cancellare qualsiasi segno di passaggio del tempo e alle conseguenze sociali di questa rimozione.

LORELLA ZANARDO
Fa parte dell’Advisory Board di WIN, organizzazione internazionale di donne professioniste con sede ad Oslo. E’ speaker apprezzata in convegni internazionali. Consulente organizzativa, formatrice e docente, è coautrice del documentario Il Corpo delle Donne, visto da 5 milioni di persone online, e dell’omonimo libro edito da Feltrinelli.
E’ ideatrice del percorso educativo Nuovi Occhi per la TV, che propone l’educazione all’immagine per i giovani come strumento di cittadinanza attiva. Su questo tema ha appena pubblicato per Feltrinelli il libro “Senza Chiedere il Permesso”.
Ha ricoperto importanti ruoli direttivi manageriali in organizzazioni multinazionali, sia in Italia che all’estero, in particolare a Parigi dove ha coordinato progetti europei.
E’ stata consulente e docente nei paesi dell’Est per la Comunità Europea.
Si è occupata lungamente di gestione dei Cambiamenti organizzativi.
Ha gestito progetti di Diversity Management, apprendendone i modelli in Canada e in USA.
Ha coordinato il 1° Master in Etica del Business.
Master in Business Administration, Laurea in Letterature Straniere.
Parla correntemente inglese, francese e tedesco.
Nel 2011 TIAW, The Internationl Alliance for Women, a Washington ha premiato Lorella Zanardo come una delle 100 donne che stanno contribuendo a migliorare la condizione della donna nel mondo.
Nello stesso anno il Comune di Firenze le ha conferito del Sigillo della Pace.
Appassionata di Paesi Mediorientali ha girato il documentario “L’Iraq prima della Guerra” durante l’embargo.
Nel marzo 2012 Tina Brown e il quotidiano online The Daily Beast l’hanno eletta una delle 150 donne più coraggiose nel mondo
Ha studiato recitazione,  canto e ballo per anni, passioni che quando riesce, coltiva ancora.

FEMMINICIDIO, IL GIORNO PER DIRE 'BASTA'-FOTO PARLA ROSARIA, LA MISS PRESA A CALCI: "DENUNCIATE"

VI SEGNALIAMO IL SEGUENTE ARTICOLO TRATTO DA 'LEGGO'


CASERTA - «Denunciate. Aprire la porta di casa e andate a farlo». Sono le parole di Rosaria Aprea, uno dei volti di questa Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. La miss di Macerata Campania (Caserta) presa a calci dal suo ex compagno lo scorso 12 maggio, rimase in ospedale 19 giorni. Subì tre operazioni: le fu tolta la milza e ora non ha più l'ombelico. Al loro posto «una cicatrice ricordo di un amore malato che era stato più forte delle violenze fisiche e psicologiche».
 LO SPOT DEGLI STUDENTI Anche la Rete degli studenti medi e l'Unione degli Universitari partecipano alla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne con uno spot legato alla campagna contro ilfemminicidio lanciata all'inizio del 2013 e che ha riscosso miglia di adesioni in tutta Italia. «La campagna partita dal Veneto - spiega Anna Azzalin, responsabile alla comunicazione della Rete degli Studenti Medi del Veneto e tra le promotrici dell'iniziativa - è stata una vera vittoria, sia perchè in breve tempo è rimbalzata su scala nazionale coinvolgendo quindi studenti e cittadini di tutto il Paese, sia perchè ha contribuito all'approvazione della legge regionale veneta contro la violenza di genere. Abbiamo voluto lanciare questa campagna perchè come sindacato studentesco riteniamo che per risolvere il problema e sanare questa crisi culturale, sia fondamentale e prioritario ripartire dalla Scuola». Gli studenti hanno quindi deciso di ricollegarsi all'iniziativa sul femminicidio, lanciando un videospot visibile su youtube dal titolo «Anche questa è Violenza». Spiega Tommy Ruzzante, coordinatore regionale della Rete degli Studenti Medi del Veneto: «In Italia la violenza sulle donne per mano degli uomini ha raggiunto percentuali allarmanti, tanto da portare Rashida Manjoo, Special Rapporteur delle Nazioni Unite per il contrasto della violenza sulle donne a dichiarare che i femminicidi sono crimini di Stato tollerati dalle pubbliche istituzioni. Per questo nel 2013 abbiamo deciso di lanciare la campagna »Anche questa è violenza« . La violenza sulle donne si può combattere a partire dall'educazione, dalla scuola e dall'università, con azioni culturali e politiche. Puntando sulla forza e non sulla debolezza delle donne» STRISCIONE A ROMA «Vive nella lotta» e «Stop femminicidio». Sono questi i messaggi che giovani lavoratrici e lavoratori della Cgil della Capitale hanno affidato ad uno striscione appeso, nelle prime ore della mattina, a Porta San Paolo, luogo simbolo della resistenza, in occasione della 'Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donnè. «Un gesto che - si legge in una nota - dopo i volantinaggi dei giorni precedenti nei centri commerciali e nelle strade del divertimento notturno, vuole ribadire quanto sia necessario sradicare dalla nostra cultura la violenza come gesto di sopraffazione, una questione che riguarda tutti indipendentemente dal genere e dall'età». «Le azioni di prevenzione, contrasto e punizione intraprese dai governi fin'ora sono state insufficienti - sostiene il sindacato - La violenza contro le donne resta una delle forme più gravi di violazione dei diritti umani a livello mondiale perchè, qualunque sia la forma, o il luogo dove si manifesta, che sia la casa o il posto di lavoro, nega il diritto fondamentale di vivere in dignità e libertà». LE INIZIATIVE Tante le iniziative previste in tutta Italia. Alla Camera lettura dei monologhi di Serena Dandini, 'Ferite a morte', una Spoon River di storie di donne uccise per mano di mariti, compagni o fidanzati. Umiliate, violate, maltrattate, picchiate e ferite a morte. Una vergognosa 'contabilità' quella dei casi di violenza sulle donne, un drammatico bollettino di guerra quello dei femminicidi che non accenna a ridursi. In Italia, tra il 2000 e il 2012, sono state uccise complessivamente oltre 2.200 donne, di queste il 75% ammazzato nell'ambito familiare o di relazioni affettive. Per gridare 'basta' a ogni forma di violenza, oggi si celebra la 'Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne', istituita dall'Onu nel 1999. Tante le iniziative previste in tutt'Italia. POLITICA Su invito della presidente Laura Boldrini, parlamentari e ministre, attrici e cantanti saranno insieme alla Camera per prendere parte alla lettura dei monologhi di Serena Dandini, 'Ferite a morte', una Spoon River di storie di donne uccise per mano di mariti, compagni o fidanzati. E' prevista la partecipazione del premier Enrico Letta. Sul palco, allestito nella Sala della Regina, dalle 17, con diretta webtv, si alterneranno la vicepresidente del Senato, Valeria Fedeli, e il ministro per le Politiche Agricole, Nunzia De Girolamo, oltre alle parlamentari Paola Binetti, Mara Carfagna, Titti Di Salvo, Pia Elda Locatellli, Giorgia Meloni e Valeria Valente. Insieme a loro, Ambra Angiolini, Malika Ayane, Sonia Bergamasco, Geppi Cucciari, Angela Finocchiaro, Lunetta Savino. In collegamento da New York ci sarà Serena Dandini, che porta 'Ferite a Morte' nella sede delle Nazioni Unite su invito della Missione Italiana come evento ufficiale di UN Women.Sarà un'occasione per parlare di violenza contro le donne anche con gli uomini. "La battaglia sulla violenza di genere è persa in partenza se tra i nostri interlocutori non ci saranno soprattutto gli uomini", ha dichiarato Boldrini.
 

Una giornata per dire stop al femminicidio: 25 novembre ricco di iniziative in tutto il Paese

Vi segnaliamo questo articolo tratto dal 'Sole 24 Ore'
Centoventotto donne uccise nel 2013. È lunghissimo l'elenco delle donne vittime di violenza. Una vergognosa conta che quest'anno ha registrato una rapida escalation: ad agosto risultavano un'ottantina di casi e le richieste di aiuto di donne vittime di stalking al numero attivato da Telefono Rosa sono aumentate nei primi sei mesi del 2013 di circa il 10 per cento. Con questi numeri ben stampati in mente si celebra, il 25 novembre, la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne.
Lo ha ricordato nella mattinata anche il presidente del Consiglio dei Ministri @EnricoLetta su Twitter: «Oggi giornata contro violenza su donne; faremo con M.C.Guerra punto su attuazione ns decreto femminicidio.Norme importanti da applicare bene». Tantissime le iniziative organizzate, in Italia e nel mondo, per sensibilizzare l'opinione pubblica su un tema purtroppo di grande attualità. Tra gli eventi in calendario la lettura alla Camera dei monologhi di Serena Dandini, «Ferite a morte», una Spoon River di storie di donne uccise per mano dei compagni. E per non far sentire sole le vittime, seguono diverse iniziative come quella delle squadre di calcio Salernitana e Frosinone che ieri sono scese in campo a Salerno indossando, prima del fischio d'inizio, maglie con un messaggio sociale anti femminicidio. Oppure l'evento "World for Women" in programma la mattina di lunedì 25 novembre al Teatro Quirino di Roma: Telefono Rosa ha invitato la Premio Oscar 2012, Sharmeen Obaid Chinoy, regista del documentario sulle donne acidificate «Save the Face» e la eroica ex parlamentare afgana Malali Joia, perseguitata dopo aver denunciato la corruzione dilagante nel Parlamento dal quale fu immediatamente cacciata.
Inoltre, Enel "accenderà" di Rosso il Campidoglio nella Capitale; il sito della Polizia di Stato dedicherà un Focus all'argomento; decine di paia di scarpe rosse saranno esposte davanti all'ingresso del Centro di Produzione Tv Rai di Milano per richiamare l'attenzione sugli abusi verso le donne; a Napoli andrà in scena al San Carlo uno spettacolo nel nome di Franca Rame che ricordò in un famoso monologo la violenza sessuale subita negli anni 70; a Bari dal 18 novembre fino a domani 70 associazioni hanno prodotto 50 eventi per celebrare la Giornata. Anche le associazioni studentesche Rete degli studenti medi e Unione degli Universitari hanno organizzato iniziative in tutta Italia per dire che "l'unico modo per combattere la violenza sulle donne è ripartire da scuola e università con azioni culturali e politiche".
Che ci sia bisogno di incidere sui modelli culturali lo dimostra uno studio effettuato dall'Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico (Eurodap) proprio in vista dell'appuntamento: tre uomini su dieci non condannano la violenza sulla donna e credono che sia lei, in qualche modo, la responsabile delle aggressioni da parte dell'uomo. In fenomeno ha dimensioni agghiaccianti: più del 70% delle donne nel mondo ha subito violenza almeno una volta nel corso della vita, ha ricordato il segretario generale delle Nazioni unite Ban Ki-moon. 
La presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, ha lanciato un appello durante l'intervista ieri al Tg3, alla vigilia della giornata internazionale contro la violenza sulle donne: «Investire sulla prevenzione e l'educazione al rispetto e alle differenze di genere, per contrastare una piaga sociale come la violenza sulle donne». Un fenomeno, ha ricordato Boldrini, che «costa allo Stato ogni anno 17 miliardi per assistenza medica, psicologica, giudiziaria, legale, mancato lavoro, e ovviamente il danno subito dalla donna. La prevenzione conviene quindi anche a livello economico oltre che sociale».

I media la smettano di «usare espressioni come raptus per la violenza sulle donne, o parlare di giallo o di "baby squillo". Queste ultime sono definizioni veramente offensive, che puntano sulla vittima e non su chi umilia la donna». Così la presidente della Camera Laura Boldrini ha rilevato che «la violenza sessuale non va mai accettata come cosa normale», invitando ad «educare i bimbi al rispetto di genere, in famiglia ed a scuola. Ed a coinvolgere anche gli uomini per avere risultati efficaci».

lunedì 25 novembre 2013

Vi segnaliamo, nell'ambito delle moltissime iniziative speciali da tutta Italia e da tutto il Mondo,
per la Giornata Mondiale 25 Novembre

Contro la Violenza alle Donne,

Pordenone (Italia) il giorno 27 novembre ore 20.45


"Amatissima"
Recital blues dall’omonimo romanzo del Premio Nobel Toni Morrison
Produzione Scuola Sperimentale dell’Attore - Arlecchino Errante
con CLAUDIA CONTIN ARLECCHINO voce e GIANNI MASSARUTTO armonica
regia di FERRUCCIO MERISI

Evento organizzato da
Ufficio delle Politiche Sociali della
Coop Consumatori Nordest 
presso la sede dell’Associazione Il Fiume 
a Pordenone via Torricella, 2


"Benvenute in Paradiso - Storie di donne amate e uccise", al Cinema Teatro Castello

"Benvenute in Paradiso - Storie di donne amate e uccise", al Cinema Teatro Castello

Ambito distrettuale 6.4 e Associazione Voce Donna ONLUS
in occasione della GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
presentano
Lunedì 25 novembre - ore 20,45
al Teatro Cinema "Castello" - Piazza Duomo
BENVENUTE IN PARADISO Storie di donne "amate" e uccise
a cura del gruppo teatro UTE "Recitar giocando"
liberamente tratto dal libro "Ferite a morte" di Serena Dandini
Regia di Carla Manzon
Seguirà concerto della cantautrice Rebi Rivale
premio Amnesty International 2011
Ingresso libero

sabato 23 novembre 2013

Annullata iniziativa ACCENDI L'AZZURRO

Lo Sportello Informadonna Vi comunica che a causa del mal tempo viene annullata l'iniziativa ACCENDI L'AZZURRO del telefono Azzurro, prevista alle 15,00 per il pomeriggio di oggi 23 Novembre 2013, in Piazza Italia a Casarsa della Delizia.
Per info e vendita candele è comunque possibile rivolgersi allo Sportello Informadonna nell'orario di apertura: 
mercoledì pomeriggio dalle 16.00 alle 18.00 presso Palazzo De Lorenzi Brinis.


Sportello Informadonna
Palazzo De Lorenzi Brinis, via Stazione 2
Comune di Casarsa della Delizia
Elisa Giuseppin






mercoledì 20 novembre 2013

LO SPORTELLO INFORMADONNA ACCENDE L'AZZURRO

Vi segnaliamo che lo Sportello Informadonna sarà presente sabato pomeriggio in Piazza a Casarsa per sostenere l'iniziativa ACCENDI L'AZZURRO del telefono Azzurro





Comune di Casarsa della Delizia:
16- 24 Novembre
Settimana dei diritti dei bambini e dei giovani
DOVERE DI RICORDARE, DIRITTO DI FARE FESTA
Anniversario della Dichiarazione dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.
Lo Sportello Informadonna sarà presente all’iniziativa nel pomeriggio di sabato 23 Novembre con un corner informativo presso la Piazza di Casarsa. In tale occasione lo Sportello aderirà alla manifestazione nazionale di TELEFONO AZZURRO, di raccolta fondi e sensibilizzazione “ACCENDI l’AZZURRO” distribuendo le Candele dedicate.
Per info 0434 873937  

“Udine città libera dalla violenza sulle donne”

Lo Sportello Informadonna Vi segnala questa importante iniziativa:

“Udine città libera dalla violenza sulle donne”


In occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne
abbiamo il piacere di invitarLa


venerdì 22 Novembre 2013
Ore 17,00
SALA DELLA CONTADINANZA
(piazzale del Castello)
UDINE


alla presentazione del Protocollo d'intesa
“Udine città libera dalla violenza sulle donne”
 Tra  Comune di Udine – Progetto “Zero Tolerance” e Cgil, Cisl, Uil di Udine

Il Protocollo è finalizzato a realizzare interventi di informazione e prevenzione
a contrasto della violenza su donne e minori

Firma del Protocollo e dibattito

Il Sindaco                                        
Prof. Furio Honsell

L’Assessora alla Salute ed Equità Sociale                   
Dr. Simona Liguori  

L’Assessora alle Pari Opportunità
Dott.ssa Cinzia Del Torre

mercoledì 6 novembre 2013

DONNE DIGNITA' DIRITTI 13 novembre a Pordenone

Vi segnaliamo questa importante iniziativa che si svolgerà a Pordenone il 13 Novembre 2013


Nel mese di novembre prende avvio "Donne, Dignità, Diritti", primo percorso di iniziative, riflessioni e proposte connesse al tema della dimensione di genere nato dalla collaborazione tra CGIL – CISL –UIL – Spi-CGIL – Fnp-CISL – Uilp-Uil Pordenone, Consigliera di Parità della Provincia Pordenone, Commissione Pari Opportunità Comune Pordenone, Associazione Voce Donna-Centro Antiviolenza Pordenone, Associazione Culturale “Le Tre Lune”, la Rappresentanza Sindacale Unitaria Provincia Pordenone, Se Non Ora Quando di Pordenone e Cinemazero.

In particolare, desidero invitarvi a un doppio appuntamento che si terrà a Pordenone mercoledì 13 novembre:

-- dalle ore 17.00-19.30 presso l'Auditorium Regione ci sarà l’incontro con Lorella Zanardo (Documentarista, consulente e formatrice aziendale) autrice del libro "Il corpo delle donne" e con la quale sarà possibile riflettere sul perchè le donne accettano l’umiliazione mediatica di essere trattate come oggetti? Che cosa si può fare per cambiare le cose?

-- dalle ore 20.45 a cura di Cinemazero ci sarà una doppia proiezione:

"Il corpo delle donne" di Lorella Zanardo (alla presenza dell’autrice) cui seguirà il film "Lars e una ragazza tutta sua".

L'ingresso a Cinemazero prevede un' offerta minima 3 euro e l’incasso della serata sarà destinato alle Case Rifugio per donne maltrattate di Pordenone.

mercoledì 23 ottobre 2013

MICROCREDITO DONNA



















Il progetto Microcredito vuol essere uno strumento di aiuto per tutte le donne
che vogliono "ripartire da sé" ovvero dalla possibilità di creare una propria impresa,
 senza dover fornire garanzie reali alla banca, o chiedere aiuto alla famiglia, sia un
 genitore o il proprio marito/compagno. Il microcredito  può risolvere il problema
dell'accesso al credito che da sempre penalizza le donne più degli uomini: tassi
d'interesse maggiori, importi accordati inferiori e soprattutto maggiore richiesta
 di garanzie.

ENM non è un ente erogatore, quindi non dà direttamente del denaro,
ma dopo aver valutato il singolo progetto, indirizza la futura imprenditrice
 verso le soluzioni giuste ed è uno degli enti che ha costituito un fondo di garanzia.

Quindi riassumendo:

1. ENM è uno strumento che compensa il divario di genere esistente,
 nell'accesso al credito tradizionale.
2. Promuove lo sviluppo di specifici modelli e strumenti di microcredito
 in un'ottica di genere.
3. Valuta la performance sociale dei programmi rivolti alle donne.
4. Rafforza i programmi che favoriscono conciliazione lavoro famiglia.
5. Sensibilizza gli operatori del credito.
6. Fornisce un'informazione mirata al target femminile sugli strumenti.
7. Incoraggia le di reti di donne imprenditrici.
8. Contribuisce alla formazione della cultura imprenditoriale e finanziaria.

Socrate, Platone e la conciliazione


Vi segnaliamo il seguente post tratto da:

“Educazione”, “trasmissione”, “ruoli”, “tenere a bada”, “aspettative sociali che bloccano le scelte”, “difficoltà nostra ad affrontare il giudizio altrui”.
Eleonora Cirant
Eleonora CirantCon queste parole-chiave si era aperto il terzo laboratorio del corso “Spazio alle donne“, organizzato da Pares e Provincia di Milano sul tema della conciliazione e degliavvicendamenti al femminile.
Eravamo partite in aggancio alle due giornate precedenti, nel corso delle quali Laura Papetti e Anna Omodei  avevano ricostruito una mappa della presenza femminile nei luoghi dove si decide e nelle professioni. Presenza o per meglio dire assenza, tanto più evidente data la quantità di dati e di fonti che definiscono i dettagli di una sconcertante differenza di potere e di possibilità tra uomini e donne.
Differenza sessuale che si traduce in disparità, discriminazioni, talora dominio: un processo che ha radici profonde tanto nel passato della specie quanto nella vicenda di ogni singolo individuo e che si sviluppa ancora oggi, in differenti gradi, sia nel microcosmo delle relazioni che sul piano più esplicitamente politico. Se nel macro il processo è più evidente, più difficile è svelarne le dinamiche nel quotidiano. Eppure proprio lì sta la chiave della conciliazione, come anche le testimonianze su questo blog dimostrano.
Il laboratorio si aprì dunque con i racconti personali di alcune delle partecipanti.
Credo che sia una questione di educazione e di ruoli difficili da sradicare. Nonostante io abbia cercato di dare a mio figlio e mia figlia la stessaeducazione, osservo che mio figlio non accetta di essere considerato alla stessa stregua della sorella, che ci si aspetti da lui le stesse cose che ci si aspetta dalla figlia. Incosciamente, ovviamente non lo dichiara. Ma nei fatti non dimostra di essere su un piano di parità.
Un altro stralcio:
Sia da parte della famiglia che dalla società, ci si aspetta dalla donna un certo comportamento, e questo spesso blocca la donna nelle scelte. [...] Penso che la difficoltà non venga dall’esterno, ma è nostra, di affermare i nostri interessi. Temiamo il giudizio degli altri. Ad esempio, quando io me ne sono andata dalla Sicilia rifiutando di curare i genitori anziani e malati sono stata molto criticata.

Ruoli ovvero del saper amministrare

Tra le prime chiamate in causa, la parola ‘ruolo‘ viene dal latino “rotulum”, registro.
Ruolo: “elenco di persone redatto nelle più varie organizzazioni a fini amministrativi”
Il significato originario della parola è illuminante, a proposito di conciliazione, perché il tema dell’amministrare agevola parallelismi fra famiglie e organizzazioni lavorative: ambizione del conciliare è di essere cerniera tra questi due tipi.
Seguiamo la traccia: amministrazione. Dal latino ad-ministrare, servire, governare.
Amministrare: “Prendersi cura dei beni pubblici e privati”
La pratica dell’amministrare sfuma la linea che divide pubblico e privato. E’ il tema delprendersi cura a prendere il sopravvento, insieme a quello di bene. Un bene è qualcosa cui è socialmente attribuito un valore, materiale o immateriale. Sarà importante allora definire (modificare) i parametri di valore secondo cui qualcosa è un bene – qui ci riferiamo al fatto che il lavoro domestico non è calcolato nel Prodotto interno lordo e che la scienza economica ha trascurato, salvo di recente, di quantificare e studiare il valore dei prodotti del lavoro di cura.
Ancora un passo nell’etimologia, per illuminare il soggetto che a
mministra. E’ il ministro, radice latina minus, cioè meno più il prefisso ter (che indica una opposizione tra due). Dunque ministro è il più meno di tutti. Il concetto di più e meno insieme a quello di servire, richiamano la dimensione del potere.
Il ministro (la ministra) è colui (colei) che utilizza il proprio potere per prendersi cura dei beni pubblici e privati. In virtù di questo compito è iscritto in un ruolo.
Torniamo ora al tema sui cui insistono le politiche di conciliazione, cioè quello della dinamica tra differenza e disuguaglianza.

Muovere per conciliare

Conciliare implicherebbe dunque muovere, nel pubblico e nel privato (ri-muovere ostacoli, pro-muovere buone pratiche). Implicherebbe ridefinire/riscrivere i ruoli orientati all’amministrazione, cioè al prendersi cura dei beni pubblici e privati.
Per ri/muovere ostacoli e pro/muovere consapevolezza è necessario de-naturalizzare i ruoli, svelare l’imbroglio e denunciare quando il concetto di natura viene usato per scongiurare il pericolo che le donne alzino la testa e comincino ad usarla per essere libere.

Due passi nel mondo classico

Il Novecento ha travolto i ruoli sessuali. Eppure i vecchi rotoli, scritti millenni fa, mantegono ancora il loro fascino. Anzi, di più. Nella fatica dello scrivere rotoli aggiornati, quei papiri antichi e consunti sembrano davvero l’unica fonte autorevole. Un appiglio solido nel giramento di testa provocato dall’horror vacui dell’essere umano quando è liberato dalle proprie catene.
Sfogliamone qualcuno, di quei vecchi rotoli. Lo facciamo per ricordarci da dove veniamo. Prendiamo Omero. Chi, come me, ha sudato sui suoi poemi ai tempi dell’adolescenza, forse si ricorda di quanta amara misoginia ha dovuto ingoiare, tra una rima e l’altra, e senza battere ciglio: la prof. liquidò l’argomento in poche parole: “il contesto storico dell’epoca”.
Le virtù della donna omerica: 1° bellezza, 2° fedeltà al marito, 3° competenza nei lavori di cura.

… Ci ricorda qualcosa?

Il punto uno è tutt’ora il primo obbligo sociale per una donna. Con danno doppio per noi, perché l’obbligo sminuisce il piacere e non vi è dubbio che essere belle e farsi belle sia piacevole. Il punto due sta tornando tristemente alla ribalta dopo la parentesi degli anni Settanta e della liberazione sessuale. Le adolescenti sono ancora più violente dei loro coetanei nell’etichett
are come “troia” una compagna che mostra infedeltà al ragazzo. Quanto al punto tre, accenniamo soltanto di sfuggita alla tenacia con cui le donne stesse tengono il dominio della maggiore competenza in materia di infanzia e di faccende domestiche.
Ovviamente nessuno potrebbe affermare che la condizione delle donne in Italia oggi sia paragonabile a quella delle greche omeriche. Allora il dominio maschile era fuori discussione. Oggi … oggi abbiamo la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne e contiamo “solo” qualche centinaio di femminicidi l’anno.

Torniamo in Grecia

La donna omerica è relegata all’interno della casa (oikos), non esiste al di fuori di essa. Unafuriosa misoginia straborda da tutte le fonti dell’epoca. La donna è considerata un “flagello”, il peggior male che sia accaduto all’umanità. La misoginia rimane costante e percorre i secoli dal 1000 a.c. fino ai giorni nostri.
Atene spicca nella storia greca come sinonimo di civiltà, di democrazia, di filosofia. Tra il VIII e il VII secolo prende forma la polis, la città, con i primi legislatori che fissano le leggi con la scrittura. E’ negli ultimi decenni del VII secolo che Draconte dà Atene le prime leggi. L’unica di queste leggi che ci è pervenuta vieta agli ateniesi di vendicarsi privatamente dei torti subiti.Tranne in un caso: l’adulterio.

La donna adulterata

Ad Atene un cittadino poteva ucciderne un altro solo in un unico caso e cioè qualora lo avesse sorpreso durante un rapporto sessuale con qualsiasi delle donne di casa: moglie, concubina, figlia, sorella, madre. Se l’adultero non è colto in flagrante, il cittadino colpevole riceve una punizione pubblica che tutti gli altri cittadini, non solo dal padrone di casa, avrebbero potuto infliggergli (in particolare: rasatura del pube – pratica femminile – e penetrazione praticata con un rafano). La donna invece non avrebbe potuto essere uccisa:
La donna non era mai considerata adultera, ma sempre “adulterata”, cioè vittima, anche se consenziente, della volontà altrui. La donna era considerata incapace di determinarsi, sia in bene che in male. (Eva Cantarella, L’ambiguo malanno, p. 54)

Socrate controcorrente

Socrate, controcorrente, affermò che una donna non è inferiore ad un uomo se non per diversa educazione e che le donne potrebbero avere una realizzazione spirituale e intellettuale se fosse loro concesso. La sua proposta era rivoluzionaria e non piaceva alla maggioranza degli ateniesi. “Per tutto il suo insegnamento, incluso quello sulle donne, Socrate rappresenta un elemento di rottura intollerabile” (Cantarella, p. 80).
Infatti sappiamo quale fu la sorte di Socrate. Fu condannato a morte nel 399 a.C., accusato di empietà. Sappiamo che scelse di bere la cicuta piuttosto che rinnegare le sue idee. La sua fu una condanna politica, avallata dalla maggioranza degli intellettuali dell’epoca.

Platone misogino si cava d’impaccio con la natura

Socrate aveva messo in dubbio che l’inferiorità della donna fosse naturale: aveva intuito la categoria di genere.
Il suo allievo più famoso prenderà la direzione opposta. Platone fu misogino come la maggioranza dei suoi colleghi filosofi e dei suoi concittadini.
Il problema di Platone, e dopo di lui di Aristotele, era al tempo stesso filosofico e politico. Dovevano cioè cercare di tenere insieme due affermazioni in contrasto una con l’altra: da un lato uomini e donne hanno la stessa identità in quanto specie, da un altro lato uomini e donne hanno diverse funzioni sociali, poste tra loro in modo gerarchico.
Platone e poi Aristotele incorrono in questo paradosso perché non distinguono tra sesso e genere, non hanno le categorie per discernere che un conto sono le caratteristiche sessuali primarie e secondarie (sesso), un conto il genere maschile e il genere femminile come costrutti sociali e come frutto di pratiche culturali. Vedono un disegno piatto anziché una forma tridimensionale.
Platone ne parla nella sua opera la “Repubblica”, dove afferma:
> in quanto parte del genere umano, le donne sono una parte del genere umano, dunque non presentano nessuna specificità e dovrebbero compiere le stesse funzioni dell’uomo
> la natura della donna è diversa dalla natura dell’uomo e a nature diverse corrispondono funzioni diverse
Insomma, sono uguali o diversi uomini e donne? Che cos’è la natura femminile?
Che cos’è la natura maschile?
Natura è la parola chiave del dilemma che ha attraversato i secoli e si propone ancora oggi. Ogni volta che sentiamo qualcuno spiegare un comportamento chiamando in causa la natura maschile, è ancora quella voce che parla. Un esempio tipico di questa specie di argomentazioni: “la prostituzione esiste perché l’uomo per natura deve sfogare i propri stimoli sessuali”. Lo stesso meccanismo è in atto nell’omofobia e nella ancora difficile accoglienza che incontrano sia il rifiuto e che la rinuncia della maternità da parte di molte donne.

Abitudini disfunzionali

Abitudini e schematismi sono funzionali alla sopravvivenza del singolo e della specie. La nostra vita sociale e psichica è costellata di comportamenti abituali disfunzionali, appresi in tempi remoti come risposta adattiva ed ora non più adatti alla nuova realtà. Vale per il singolo come per la collettività.
L’arruolamento delle forze maschili e femminili secondo il vecchio schema, se mai ha avuto un senso per la sopravvivenza della specie, non lo è è più. E’ evidente che la violenza sulle donne e sul pianeta è una vecchia abitudine disfunzionale.
Si potrebbe dire, della conciliazione, che aiuta a svelare i comportamenti disfunzionali in vista di un maggiore benessere della persona, delle famiglie, della comunità nel suo complesso. Perché sia possibile sono necessarie profonde rivoluzioni interiori.